giovedì 31 maggio 2007

L'argomento è talmente complesso ed articolato, però, che l'unico metodo valido, a mio parere, è l'analisi storica.



Siamo abituati a pensare a Mosè come fondatore dell'ebraismo, per rivelazione divina. Invece certamente era un intraprendente ed arrivista aspirante Prete del Dio egizio RA. Probabilmente stava svolgendo la propria preparazione nel santuario trovato davanti alla penisola sinaica, verso la fine del 1800 -divenuto noto (e, poi volutamente dimenticato) per la presenza d'un basorilievo rappresentante un sistema solare eliocentrico (e non geocentrico, come per i tolemaici)- e, spinto dalla propria sete di potere, giunse alla conclusione che il massimo che l'attendeva era il Sommo Sacerdozio del Dio. Insoddisfatto dall'idea, oltre al sapere acquisito, trafugò quanto più oro (presente nel tempio perchè immagine tangibile dello stesso Dio Ra -il Sole-) potè trasportare e andò oltre il Mar Rosso, confine dell'Egitto.
Probabilmente era a conoscenza della riunione annuale delle tribù arabe nel Santuario al Sole sul Sinai, dove avveniva il cruento sacrificio di un cammello, immobilizzato da quattro paletti ed affettato e consumato vivo durante un Rito (simile alla "Danza delle Spade" di Aram Kaciaturian).
Qui discusse con i capi tribù -nemici degli egizi- e propose, forte dell'oro e delle proprie conoscenze, la fondazione di un nuovo Stato, di un nuovo Popolo: la "terra promessa", gli ebrei.
Conosceva, però, solo la cultura egizia, la teocrazia faraonica, aveva necessità di scrivere, per sancire: nasce il 'pentateuco', scritto usando la numerologia sacra di Ra, a giustificazione -per volere di un dio (quello "degli eserciti", vista la bellicosità della gente a cui si rivolgeva)- delle pretese del nuovo popolo, quale organizzazione politica e socio-religiosa del medesimo.
Ed iniziò l'avventura.
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Intanto, in Egitto, il Faraone, col Collegio dei Sommi Sacerdoti irrogava -a colui che sarà Mosè- la pena masssima: l'ABNURIA NOMINIS. Che, oltre a cancellare per sempre nome ed esistenza del colpito, ne blocca il Ka, per tutta la durata dell'universo (ciclico, secondo la Fede egizia).
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.La parola "bibbia" significa 'libro', ogni religione referentesi ad essa ha una versione leggermente diversa, anche perchè le lingue originali, in cui fu redatta, non hanno (come l'ebraico e l'arabo moderni) le vocali, il che rende la traduzione più aleatoria, ma, tutto sommato, sono abbastanza simili.
Leggendo, è bene tenere a mente che la parola 'rivelazione' può essere "ri-velazione", ovvero 'nuova copertura' della verità.

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